Insieme si vince by Vittorino Andreoli

autore:Vittorino Andreoli [Andreoli, Vittorino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-10-15T00:00:00+00:00

Lotta per morire (thanatos) nelle sue espressioni odierne

Sono sempre stato colpito dall’espressione «nato morto» che descrive un evento paradossale: si attende la nascita di un nuovo essere e invece viene al mondo morto.

Ovviamente, nella maggior parte dei casi, la medicina riesce a definire delle cause di questo evento. Talora si tratta di complicazioni del parto, talora di anomalie della organizzazione del corpo e delle funzioni di chi si attende, animato da ciò che chiamiamo vita.

Conosciamo oggi con buona precisione ciò che accade nel periodo che va dalla fecondazione al parto. Un periodo che nella specie umana dura nove mesi (gestazione), dopo che i DNA dell’ovulo femminile si combinano con quelli di uno spermatozoo. Siamo costituiti da una doppia elica con un filo che deriva dalla genitrice e l’altro dal genitore.

Sono stati James Watson e Francis Crick a scoprire la struttura elicoidale e a doppio filo del gene.85 La fecondazione descrive il tempo necessario affinché questa congiunzione si operi e il nuovo genoma (insieme dei quarantasei cromosomi, composti di trentamila geni) si insedi in un luogo (naturale o artificiale) nel quale possa trovare l’ambiente adatto a svolgere le funzioni racchiuse nel codice genetico. Si produce così una nuova vita attraverso un processo continuo di moltiplicazione cellulare e di organizzazione delle cellule in tessuti che porteranno a strutturare, nelle diverse fasi fetali, un bambino.

L’utero in cui tutto ciò accade viene da paragonarlo a uno straordinario e misterioso laboratorio che non è certo guidato da uno scienziato umano, ma segue una meccanica precisa fatta di leggi che rimandano alla natura, al mistero.

Talora questa successione di eventi presenta delle aporie e il risultato può non avere le caratteristiche attese, si possono notare delle deformazioni che raggiungono un grado non compatibile con la vita.

È un racconto triste, anche se sono consapevole che si può riportare tutto a un calcolo statistico che, ormai, prevede gli eventi che impediscono alla gestazione di concludersi secundum naturam.

Nel tema qui trattato di eros e thanatos, di vita e di morte, non si può non immaginare che anche in questa fase, dove tutto è finalizzato a generare una vita, si possa intromettere la morte.

Seguendo – sia pure in uno schematismo estremo – la gestazione, si distinguono due processi fondamentali: la moltiplicazione delle cellule86 e in seguito, raggiunti una certa quantità e un certo volume, la loro organizzazione in strutture, prima temporanee, dalle quali emergono poi gli organi che costituiranno, in un insieme perfettamente organizzato, il corpo umano.

La organizzazione prevede una fase che si caratterizza per la morte di molte delle cellule da poco formate. E questa distribuzione è necessaria alla formazione di tessuti e organi. Viene in mente uno scultore che, da un blocco di marmo, toglie delle parti per poter realizzare la figura (la Pietà di Michelangelo) che aveva nella sua mente.

Con lo scalpellino e la mazza distrugge la forma del blocco marmoreo ed è tale distruzione a permettere di evidenziare la creazione dell’opera.87

Da questi scarni riferimenti emerge che la costruzione del corpo umano si mescola alla distruzione. Noi sottolineiamo,

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